Quella di Amedeo è una storia di tenacia e di passione. Cresce come apprendista a Napoli, città dalla riconosciuta tradizione sartoriale, perfezionandosi nella preziosa arte del cucire. Ancora giovanissimo intraprende la sua carriera, imboccando coraggiosamente una strada tutta in salita.
Come hai cominciato questo mestiere?
Sono nato come figlio di barbiere. Ai tempi, a 10 anni, non si aveva la possibilità di scegliere il mestiere da fare, e siccome accanto al negozio di mio padre c era una piccola sartoria, cominciai a lavorare li.
Qual era la tua mansione?
Ho cominciato con il ferro a carbone, costituito da un contenitore nel quale venivano posti dei carboni accesi e incandescenti e da un “manico” in legno che poggiava sul coperchio apribile. Molto pesante.
L’uso di questo ferro da stiro a carbone richiedeva particolare attenzione, infatti il rischio era quello di tingere, con la cenere, gli indumenti di nero o di bruciarli con le braci incandescenti. Ricordo una volta quando per sbaglio bruciai una delle giacche da consegnare, il mastro sarto andò su tutte le furie.
Con il tempo poi passai alle fasi successive della produzione di una giacca, per mesi e mesi avevo sempre la stessa mansione, finché non riuscivo ad ottenere un risultato quasi perfetto.
Quanto tempo si impiega per completare una giacca?
Molti clienti curiosi mi chiedono quanto ci voglia, in generale cucire una su misura tutto fatto a mano richiede del tempo.
Dal momento che prendiamo le misure al cliente, fino al taglio e la fine della cucitura (incluse tutte le varie prove con il cliente), serve circa una settimana di lavorazione. La giacca fatta a mano e su misura resta unica, diventa ogni anno più bello e si adatta sempre di più al corpo di chi lo indossa, di solito da una giacca su misura non ci si separa mai.
Come si diventa un sarto della tradizione napoletana?
Devi essere napoletano. Per diventare un sarto napoletano, ma soprattutto per diventare un sarto napoletano bravo, bisogna frequentare le botteghe artigiane che hanno reso questa città famosa in tutto il mondo, bisogna conoscere persone da poter chiamare ‘maestri’, bisogna avere il rispetto ma anche il coraggio di custodire e a propria volta tramandare una tradizione centenaria che passa per la testa e per le mani ma nasce dal cuore.
Uno dei miei primi mastro sarto, mi diceva sempre che il mestiere si ruba e dovevo rimanere lì accanto a lui le giornate intere , solo a guardare.
Ho imparato negli anni che la tecnica della sartoria napoletana, è una sola, ma ci sono modi di lavorare diversi.
Noi a Napoli lavoriamo con le nostre mani, e facciamo la differenza. Portiamo avanti un mestiere che abbiamo imparato da piccoli, cercando di migliorarlo giorno per giorno.